Biografia

Cenni biografici di Emilio Salgari curati da Felice Pozzo
Emilio Salgari nasce a Verona il 21 agosto 1862 da Luigi, negoziante di stoffe, e da Luigia Gradara ed è stato battezzato il 7 settembre nella chiesa di S. Eufemia, avendo come padrino lo zio Francesco Salgari, ingegnere e agente delle ferrovie nell'Alta Italia, e come madrina la signora Carlotta Grassi Barbarani, che quattro anni dopo sarà madre dell'insigne poeta veronese Emilio Barbarani.
Dopo le elementari frequenta le scuole tecniche, con profitto modesto. Nell'anno 1878-79 frequentò il primo corso nautico all'Istituto " Paolo Sarpi " di Venezia come straordinario senza votazioni. L'anno successivo sostenne l'esame di ammissione ai corsi per frequentare nel medesimo anno il primo corso per capitano, riportando votazioni lusinghiere. Nel 1880-81 frequentò il secondo corso, ma a settembre non si presentò per ripetere gli esami riferiti alle tre materie (Navigazione, Astronomia e Trigonometria) che non aveva superato nella sessione estiva.
Abbandonati così gli studi nautici, scelse l'attività giornalistica e di narratore. Nel 1883 divenne redattore del giornale " La Nuova Arena " di Verona e pubblicò il suo primo racconto avventuroso sul giornale illustrato " La Valigia " di Milano.
Sul quotidiano veronese svolse intensa attività con pseudonimi (Ammiragliador, Emilius) e pubblicò romanzi d'appendice ormai famosi, tra cui La Tigre della Malesia. Due anni dopo diventò redattore de " L'Arena " e, il 25 settembre, si battè in duello con un collega del quotidiano veronese " L'Adige " .
Nel 1887 apparve il suo primo lavoro in volume: La Favorita del Mahdi, già apparso in appendici. Il 30 gennaio 1892 sposò Ida Peruzzi, attrice dilettante, e iniziò a pubblicare presso l'editore Treves di Milano. Sul finire del 1893 lasciò Verona con la famiglia " era nata nel frattempo la figlia Fatima " e si stabilì a Cuorgnè, in Piemonte. Nel 1894 nacque il figlio Nadir.
In quel periodo lavorò per diversi editori, in particolare per i torinesi Speirani e Paravia, e nel 1897 fu nominato Cavaliere.
Nel 1898 si trasferì a Sampierdarena, avendo firmato un contratto in esclusiva con l'editore Anton Donath di Genova: nello stesso anno nacque il terzogenito Romero e pubblicò uno dei suoi indiscussi capolavori: Il Corsaro Nero. Sul finire del 1899 tornò in Piemonte e si stabilì a Torino, dove visse per il resto della sua vita. Nel 1900 nacque il quartogenito Omar.
Nel 1904 fondò e diresse il settimanale " Per Terra e per Mare " , pubblicato da Donath a Genova sino al 1906 quando, nel mese di giugno, scisse il contratto con quell'editore e si legò con il fiorentino Bemporad, ottenendo migliori condizioni contrattuali. Intanto i suoi romanzi riscuotevano un enorme successo popolare, anche all'estero.
Il lavoro frenetico, improntato anche a una faticosa attività di ricerca e documentazione; le preoccupazioni economiche, dovute anche alla generosità rivolta a non pochi parenti della moglie e probabilmente a una non oculata amministrazione; l'invadenza inarrestabile di numerosi imitatori che sempre più invadevano quel mercato e quel genere letterario di cui era stato il creatore in Italia; un avvertito e ingiusto isolamento in cui lo confinavano l'assenza di riconoscimenti da parte della critica e degli educatori di vario genere, gli provocarono una grave depressione, acuita dal timore della cecità .
Si tolse la vita il 25 aprile 1911, dopo un tentativo di suicidio avvenuto nel 1909: ebbe un ruolo determinante nel tragico gesto, il ricovero della moglie in manicomio, in tempi in cui tali ricoveri avvenivano con troppa facilità .
Si può affermare con buona attendibilità che i tempi furono fatali, poichè le pratiche mediche avrebbero potuto rimediare ai problemi psicofisici di entrambi, più avanti, senza eccessive difficoltà .
In neppure trent'anni di attività ha pubblicato oltre ottanta romanzi e oltre cento racconti, anche facendo uso di numerosi pseudonimi, il più noto dei quali è Guido Altieri.

                                                                                               Felice Pozzo

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